Con 42 DOP e 4 IGP è sempre l’Italia il Paese più rappresentativo a livello comunitario e mondiale per numero di riconoscimenti d’origine della produzione di olio di oliva.
Dai terrazzamenti liguri alle colline umbre, dalle piane pugliesi alle valli siciliane, dalle pendici dei monti abruzzesi ai versanti dei laghi … l’Italia offre una multiforme gamma di microclimi che combinata con le oltre 500 varietà di olive e, soprattutto, con il secolare “saper fare” degli olivicoltori – tradizioni costruite sulle esperienze tramandate da generazioni – da luogo alla varietà di profumi e sapori dell’olio extravergine italiano, espressione di un’autentica quanto inimitabile territorialità che i marchi DOP e IGP si propongono di tutelare e valorizzare.
Il marchio DOP, Denominazione di Origine Protetta, è attribuito agli oli extravergine il cui intero ciclo di produzione avviene in uno specifico territorio, seguendo un disciplinare che, oltre alle tecniche agronomiche e alle varietà di olive ammesse, stabilisce i parametri fisici (ad esempio il colore), chimici (ad esempio il grado di acidità), organolettici (odore, sapore) che l’olio deve presentare perché sia effettivamente rappresentativo della tipicità territoriale. Naturalmente non è sufficiente aver un uliveto e produrre olio in una determinata zona per apporre il marchio DOP, i produttori sono tenuti ad associarsi ai consorzi di tutela, a rispettare il disciplinare e a sottoporre la produzione ai controlli di un ente riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che certifichi il rispetto dei parametri.
Per gli oli IGP, Indicazione Geografica Protetta, vale uno schema analogo, per quanto la territorialità è garantita da almeno una fase del ciclo di produzione.
La mappa dei marchi di origine è un viaggio nell’Italia dell’olio, tra questi:
DOP Umbria, denominazione che interessa tutta la regione articolata in 5 sottozone dove caratteristiche sono le varietà di Moraiolo, San Felice, Dolce di Agocia, Rajo, Frantoio e Leccino per un olio dal fruttato da medio ad intenso e sapore deciso con note di amaro e piccante pronunciate
DOP Colline Pontine, marchio che interessa il territorio della provincia di Latina dove caratteristica è la varietà Itrana, nota come Oliva di Gaeta in versione da tavola, che da all’olio un fruttato intenso, erbaceo, con sentori di carciofo, pomodoro e mandorla, con note di piccante e amaro di media intensità
DOP Aprutino pescarese: è stata la prima DOP riconosciuta in Italia, il territorio è quello della provincia di Pescara, la zona collinare tra il Gran Sasso e la Majella, dove regnano le varietà Dritta e Toccolona che caratterizzano questo olio EVO dal fruttato leggero ed erbaceo, con note di mandorla verde, moderatamente piccante e amaro.
DOP Molise: la denominazione investe tutta la regione e contempla le varietà Aurina (o Licina), Gentile di Larino, Oliva nera di Colletorto e Leccino per un olio dal fruttato di media intensità ed un sapore con delicato sentore di amaro piccante
DOP Monti Iblei: in un’areale stretto tra le province di Catania, Ragusa e Siracusa che esprime i caratteri dell’agricoltura mediterranea, questo olio DOP si ottiene dalle varietà Moresca e Nocellara etnea e soprattutto dalla Tonda Iblea dal caratteristico sentore di pomodoro e note di amaro e piccante di media intensità.
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