La coltivazione dell’olivo in Campania vanta una storia antichissima.
La natura spesso vulcanica dei suoi terreni ed il clima tipicamente mediterraneo hanno da sempre favorito il diffondersi di questa coltura e fin dal tempo dei Romani la Campania Felix produceva, oltre ai vini, oli di grande pregio.
Testimoniano la presenza dell’olivo in Campania, sin dall’epoca romana, i meravigliosi affreschi con le numerose scene sull’olivicoltura ritrovati nelle ville di Pompei, gli esemplari di frantoi romani a vite presenti in varie zone della regione e le grandi anfore in terracotta che venivano utilizzate per la conservazione degli oli e dei vini.
Le varietà di olive campane
Vero punto di forza dell’olivicoltura campana è il patrimonio varietale estremamente ricco e diversificato.
Delle circa 60 varietà autoctone quelle maggiormente diffuse sono:
- Pisciottana, Rotondella, Carapellese e Ogliastro nel Cilento;
- Ortice, Ortolana e Racioppella nel beneventano;
- Ogliarola e Ravece nell’avellinese;
- Caiazzana, Corniola, Tonda e Sessana nel casertano.
Attualmente la Campania vanta tre DOP: Penisola Sorrentina, Cilento e Colline Salernitane.